Le scuole partecipanti e i loro luoghi

Il progetto ha coinvolto 9 scuole dislocate in 7 diversi comuni del Nord e del Centro Sardegna, dai più grandi, come la città Sassari, ai più piccoli, come Desulo o Tonara, comuni montani di 2000 abitanti.

Alghero

Alghero, “capitale” del corallo e quinta città per popolazione nell’isola (44000 abitanti), è una delle mete turistiche privilegiate del Nord-Ovest Sardegna, ma è anche un luogo ricco di cultura e tradizioni: qui si parla ancora l’algherese, una lingua prossima al catalano medievale, e fra le vie acciottolate e i bastioni che circondano il centro storico si può respirare ancora un’aria d’altri tempi. La città si affaccia di fronte al promontorio di Porto Conte, sede di un Parco e di un’area marina protetta, fra le cui spiagge e torri aragonesi si nasconde anche il MASE, museo dedicato ad Antoine De Saint-Exupéry.

Le scuole coinvolte nella città di Alghero sono l’IIS Angelo Roth, l’IIS Fermi, l’IC 1 e l’IC 2.

Su Alghero le classi hanno realizzato i videoDoc:
Lo barber
Immagini, suoni e rumori del mare, della barca
Immagini, suoni e rumori del mare, della spiaggia
Un principe ad Alghero
In carrozza!
La pineta di Maria Pia
La scuola secondo noi
Barriere

Sassari

Sassari ha una storia antichissima, che affonda le radici nel Medioevo, di cui oggi restano tracce nelle 6 torri superstiti della cinta muraria trecentesca. Diventata nel tempo il principale centro del Nord Sardegna, oggi è la seconda città dell’isola per popolazione (circa 128000 abitanti). Il centro storico racchiude i luoghi simbolo della città: Piazza Italia, la fontana del Rosello, la cattedrale di San Nicola e la chiesa di Sant’Apollinare, ma anche la sede centrale dell’Università di Sassari (che quest’anno ha compiuto 461 anni) e la vivace Piazza Tola. 

Le scuole coinvolte sono il Liceo Scientifico Statale Guglielmo Marconi e l’Istituto Comprensivo Sandro Pertini.

Su Sassari le classi hanno realizzato i videoDoc:
La ciaramiddosa
La cionfra
Immagini, rumori e suoni della città
Immagini, rumori e suoni della natura

Aritzo

A 800 metri e nel cuore del Gennargentu troviamo Aritzo, paese di 1300 abitanti immerso nella natura ma anche ricco di tradizioni artigiane, che si possono ammirare nel Museo etnografico della montagna sarda, con maschere, abiti tradizionali, cassepanche finemente intagliate e molto altro. Particolarità di Aritzo è stato anche il commercio della neve: raccolta dalle cime circostanti e conservata in profondi pozzi (domos de nie risalenti al XVII secolo), veniva poi venduta e utilizzata anche per fare sos sorbettos, i sorbetti che non potevano mancare nelle feste paesane.

Aritzo è protagonista in:
Tessiture di confine

Desulo

A quasi 900 metri di altitudine e punto di partenza per numerose escursioni, Desulo è noto soprattutto per l’abito tradizionale femminile, caratterizzato da colori sgargianti e da una preziosa cuffia che incornicia il volto di chi la indossa. Circondata da tombe dei giganti, necropoli e nuraghi, i suoi 2400 abitanti vivono fra le strette vie del centro storico, fra le quali si possono assaggiare numerosi prodotti enogastronomici, fra cui il “pane Cicci”, tipico del paese. La scuola coinvolta nel progetto è l’ Istituto Alberghiero Casula – Montanaru di Desulo.

Desulo è protagonista in:
Una giornata a Desulo
Tessiture di confine

Gadoni

Il piccolo paese di Gadoni – 800 abitanti a 700 m di altezza – era un importante centro estrattivo, di cui oggi viene conservata memoria nell’ambito del Parco Geominerario della Sardegna. Circondato da formazioni rocciosi peculiari, tra grotte e canyon, oggi è luogo di produzione di artigianato ligneo e tessile, nonché di prodotti gastronomici. Maschera tradizionale del carnevale di Gadoni è sa Grastula, una vedova, poi trasformata in uomo, che picchia le mogli degli altri abitanti.

Gadoni è protagonista in:
Màscaras de Mesania

Ittiri

Ittiri è immerso in un altipiano non lontano da Sassari e Alghero, ricchissimo di siti archeologici: domus de janas, dolmen, menhir, necropoli, ma anche abbazie medievali punteggiano il paesaggio, caratterizzato dalle coltivazioni di viti e olive. Il paese, di circa 9000 abitanti, è noto per i suoi prodotti enogastronomici e artigianali, fra cui la trachite, una pietra locale utilizzata sia l’edilizia che a fini decorativi. La scuola coinvolta nel progetto è l’IC Ittiri.

Ittiri è protagonista in:
Il paese dei pirichittos

Meana Sardo

Al centro della Barbagia di Belvì sorge Meana Sardo, paese di poco meno di 2000 abitanti che risale al 1100, ma la cui zona circostante conserva tracce risalenti alla preistoria. Territorio ricco di attrazioni naturali circostanti, porta avanti alcune tradizioni locali, come il tipico Carnevale o la tessitura, tra cui l’affascinante abito tradizionale della sposa.

Meana Sardo è protagonista in:
Tessiture di confine
Màscaras de Mesania

Ortueri

Ortueri conta circa 1000 abitanti nel cuore del Mandrolisai. Di origine medievale, immerso in foreste di sugherete, lecci e vigne, è noto per la produzione artigianale di oggetti in sughero e per la lavorazione dell’orbace, un materiale particolarmente resistente e pressoché impermeabile con cui venivano realizzati gli abiti soprattutto di foggia invernale.

Ortueri è protagonista in:
Màscaras de Mesania

Samugheo

Samugheo è la capitale della tessitura sarda: qui sorge infatti il MURATS_Museo Unico Regionale Arte Tessile Sarda, nato nel 2001 con l’intento sia di raccogliere manufatti e testimonianze del passato, sia di riflettere sugli usi contemporanei della tradizione, tra memoria, folklore e moda. Adagiato con i suoi 3000 abitanti nel Mandrolisai, è anche un luogo rilevante per la tradizione del carnevale sardo, con la festa A Maimone, cui partecipano maschere provenienti da tutta la Barbagia.

Samugheo è protagonista in:
Tessiture di confine
Màscaras de Mesania

Sorgono

Sorgono si trova a 700 m di altezza e, con i suoi circa 1700 abitanti, è il principale centro del Mandrolisai, un’area montuosa caratterizzata dalla coltivazione della vita e della produzione del pregiato vino, chiamato appunto “mandrolisai”. La bellezza del luogo ispirò anche lo scrittore inglese D.H. Lawrence, che dedicò pagine al comune sorgonese nel suo Sea and Sardinia (1921). L’antica stazione ferroviaria è oggi capolinea di una delle tratte del Trenino Verde, un modo alternativo di scoprire le bellezze del cuore dell’isola. La scuola coinvolta nel progetto è il Liceo Scientifico F.lli Costa Azara.

Sorgono è protagonista in:
Ispasulé – Tra leggenda e realtà
Tessiture di confine
Màscaras de Mesania

Sorso e Platamona

Con i suoi 15000 abitanti Sorso è tra i comuni più popolosi del sassarese e gode di una splendida vista sul golfo dell’Asinara. Zona di insediamenti sin dall’età prenuragica, oggi conserva nel centro storico tracce medievali nelle costruzioni in tufo, ma anche palazzi seicenteschi e la Fontana “Billellera”, costruita sul modello della fontana del Rosello a Sassari. A pochi chilometri dal paese si incontra il mare del litorale di Platamona, caratterizzato da lunghe dune sabbiose e da uno stagno circondato da una pineta, nel quale trovano riparo molte specie floreali e faunistiche, tra cui il raro pollo sultano. La scuola coinvolta nel progetto è l’IC Sorso.

Sorso e Platamona sono protagoniste in:
Intervallo 2.0
Gita allo stagno
La cosa più bella del mondo

Teti

Da Teti, a circa 700 m di altitudine nel Gennargentu, provengono moltissimi dei manufatti oggi esposti nei musei archeologici dell’isola, fra cui la “Venere dormiente”, l’opera d’arte sarda più antica, che risale al 4000 a.C.. Mostre etnografiche permanenti consentono di scoprire abiti e arredi di un tempo. Fra i personaggi del carnevale sardo, tipico di Teti è su Sennoreddu, un folletto che raccoglieva un tesoro di bronzetti.

Teti è protagonista in:
Màscaras de Mesania

Tonara

Terra del poeta Peppino Mereu (1872-1901), cui è dedicato anche un premio letterario, Tonara si trova a circa 900 m di altitudine, ed è noto per essere il paese del torrone, particolare perché al posto dello zucchero viene utilizzato il miele, prodotto in abbondanza a partire dalla ricca vegetazione che circonda l’abitato. Altra produzione artigianale tipica tonarese è quella dei campanacci, a partire dalla quale ogni anno viene indetta una sfida fra gli artigiani del paese per eleggere il “Campanaccio d’oro”. La scuola coinvolta nel progetto è l’ITI di Tonara.

Tonara è protagonista in:
A Tonara
Ispasulé – Tra leggenda e realtà